Un processo al plasma avanzato per produrre polveri da utilizzare per la stampa 3D di componenti complessi destinati ai settori aerospaziale, biomedicale e della robotica. Questo quanto è stato realizzato presso i laboratori ENEA del Centro Ricerche Portici (Napoli), dove è stato progettato e installato un impianto prototipo basato sulla tecnologia del plasma termico.
La tecnologia utilizzata sfrutta l’energia del plasma per rendere sferoidali polveri di forma irregolare, in modo che diventino dotate di buona scorrevolezza e capacità di compattazione, requisito principale per applicazioni nel campo della stampa 3D, ma anche del plasma spray.
Come spiega il collega Sergio Galvagno del Laboratorio Nanomateriali e dispositivi nell’articolo recentemente pubblicato su ENEAinform@: “La crescente diffusione delle tecniche di stampa 3D ha portato un grande interesse verso lo sviluppo dei materiali di stampa. Le polveri, e in particolare quelle metalliche, costituiscono un mercato in grande ascesa. L’impiego di una sorgente ad alta densità di energia come il plasma consente processi veloci e un’alta flessibilità di produzione”.
Questa caratteristica, infatti, consentirebbe di realizzare prodotti on demand, con rapidi cambi di produzione, conducendo le lavorazioni nei momenti di minor costo dell’energia, riducendo le scorte di magazzino e minimizzando la produzione di rifiuti.
L’infrastruttura di ricerca è stata sviluppata nel corso degli anni da ENEA presso il Centro di Portici attraverso diversi programmi di ricerca, come il progetto PON TEDAT, il Laboratorio Pubblico-Privato Tripode2, ed il recente Accordo di programma ENEA-MITE RSE 2019-2021. Ad oggi la sperimentazione è stata condotta su polveri di Allumina e Acciaio SS316L in forma irregolare, con lo scopo di esplorare e individuare i migliori parametri di trattamento per il processo di produzione. L’impianto sarà impiegato in programmi di ricerca futuri per testare il processo su nuovi materiali e migliorare l’efficienza di produzione.