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Olocontrollo Emulativo

Nei primi anni ottanta ha preso il via un progetto che travalica il settore dell’automazione industriale e, in prospettiva, oltrepassa i cancelli della fabbrica ed abbraccia la vita di tutti i giorni nell'ambito dei servizi e delle utilità sociali. Il progetto si basa su una nuova filosofia tecnologica che utilizza diversi metodi investigativi come la Fisica, la Fisiologia, l'Ingegneria, la Filosofia, la Psicologia, etc. che si armonizzano in un unico approccio cognitivo, integrato ed organico.

L'obiettivo dell’attività del gruppo è l'emulazione sintetica del “Sistema Intelligente Biologico” e dei suoi processi elementari.

Per sistema intelligente intendiamo un sistema in grado di percepire l'ambiente e di eseguire autonomamente azioni "coerenti" su di esso: il progetto si sviluppa lungo un percorso di ricerca che parte dall'osservazione del comportamento di un “Sistema Intelligente Biologico” per arrivare a conoscere ed emulare il processo che dalla "percezione" conduce all' "azione".

Sulla base della conoscenza dei processi mentali è stato quindi concepito e implementato il modello cibernetico “Giasone” che viene continuamente aggiornato sulla base delle continue osservazioni del comportamento funzionale del “Sistema Intelligente Biologico”. Dal modello cibernetico è poi derivata la tecnologia denominata “Olocontrollo Emulativo” applicata in numerosi contesti industriali e sanitari.

Le applicazioni tecnologiche

In passato sono state realizzate le seguenti applicazioni di automazione industriale:

  • La macchina TRANSFER è una macchina utensile complessa dotata di sette stazioni, cinque orizzontali e due verticali, e una stazione per il carico/scarico dei semilavorati, La macchina "avverte" la differenza tra pezzo grezzo e finito e "trasforma" il pezzo grezzo in pezzo finito modulando autonomamente le proprie destrezze nel procedimento di lavorazione
  • Nel contesto del progetto europeo SECURCRANE, è stato realizzato un sistema anti-oscillazione per gru portuali, che funziona parallelamente ai controlli standard gestiti dall'operatore e sotto la sua richiesta, per risolvere problemi causati dal movimento ondeggiante dei container.
  • Il Sistema di saldatura laser con robot e visione artificiale è stato realizzato da ENEA, Fincantieri e RIVATECHINT per la saldatura di lamiere di lunghezza fino a 16 metri, progettato con un innovativo tipo di controllo che permette il monitoraggio automatico di cucitura e il controllo on-line della qualità della saldatura.
  • Nel contesto dei due progetti SMART FLEX e FLEX PROD, ENEA ha realizzato un prototipo di un sistema di video ispezione, da inserire in una stazione di lavoro già esistente, in grado di risolvere il problema del posizionamento fisso e predeterminato delle parti in lavorazione.
  • Le tecniche di angioplastica prevedono l'inserimento, per mezzo di una sonda, di protesi endocoronariche (stents). La geometria dello stent, precedentemente sviluppata da IBS, costituisce la geometria ideale verso la quale la macchina, completamente automatizzata, organizza autonomamente le sue destrezze.
  • Nell’ambito del progetto RI.GUI.DO. (RIlasscio a GUIda Dosimetrica), è stato realizzato un sistema di controllo dei sensori di lettura dose, utilizzati in terapia radio oncologica, in modalità on line, testato presso l’ospedale S. Orsola di Bologna con esito positivo. Le attività del progetto sono state cofinanziate dalla Fondazione Terzo Pilastro di Roma.

Più di recente, sono state sviluppate alcune applicazioni biomediche:

  • VISIO è un sistema integrato che permette ad una persona non vedente di percepire la presenza di oggetti e persone che si trovano nella sua area di movimento attraverso la stimolazione cutanea. L'architettura funzionale del dispositivo è simile a quella della visione umana dove, attraverso una lente (cristallino), un sensore (retina) e un particolare sottoinsieme funzionale (sottoretina), il fronte di luce viene organizzato e inviato alle terminazioni del nervo ottico; nello stesso modo in VISIO, attraverso una lente (obiettivo di una microtelecamera), un sensore (CCD della telecamera), e un sottoretina (scheda elettronica VISIO), il fronte di luce viene organizzato e trasmesso, sotto forma di stimolazione tattile, alle terminazioni nervose dei polpastrelli o dell’addome.
  • Nelle persone che fanno uso di protesi, il continuo sfregamento del moncone con l'interno dell'invaso crea disagi notevoli. L'obiettivo dello studio realizzato, in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia e la società ITOP, è una protesi transfemorale che adatta in modo dinamico la propria volumetricità ai movimenti del moncone.