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Progetto POREM

Poultry manure based bioactivator for better soil management through bioremediation

logo del progetto POREM
Acronimo: 
POREM
Tipo di Finanziamento: 
Programmi dell'Unione Europea
Programma UE: 
LIFE/LIFE+
Durata: 
da 1 Ottobre 2018 a 30 Settembre 2021
Ruolo ENEA: 
Partner
Laboratorio di riferimento: 
Responsabile di Progetto: 
Alessandra Strafella
Personale: 
Giuseppe MagnaniFederica BezziElena SalernitanoEnrico LeoniGabriella ZerbatoPier Luigi PortaMarco La MonicaMichele PenzaDomenico SurianoAnna grazia Scalone
Personale ENEA non SSPT: 
Alice dall'Ara
Tiziano Delise
Status: 
Concluso

Si stima che il 45% dei suoli europei sia potenzialmente soggetto a degrado: sono, quindi, necessarie nuove strategie per migliorare la qualità dei suoli.

Come obiettivo generale, il progetto POREM, progetto LIFE cofinanziato dall'Unione Europea (POREM LIFE17 ENV / IT / 333), intende dimostrare l'efficienza dell'applicazione di tecnologie innovative e a basso costo per il ripristino di terreni a bassa percentuale di sostanza organica anche nelle aree semiaride. In particolare, mira a dimostrare l'applicabilità della pollina, ossia delle deiezioni avicole, sottoposta ad un trattamento con un preparato enzimatico naturale che deriva da una miscela di piante o parti di esse, per ottenere un prodotto nuovo, il bioattivatore POREM, in grado di: favorire il ripristino/biorisanamento del terreno, evitare il degrado, fissare C nel terreno, fornire P come struvite e aumentare la qualità biologica (fertilità edafica), in termini di densità apparente e aggregati, contenuto di N, biodiversità totale e resa vegetale. È un processo, e conseguentemente un prodotto, innovativo che va oltre la fertilizzazione e l'emendamento del suolo, e mira a diventare uno strumento per rigenerare e aumentare la produttività dei suoli. Il bioattivatore che si ottiene interagisce anche con i microrganismi del suolo, attraverso la fornitura di enzimi che possono aiutare la rigenerazione dei suoli degradati.

La produzione del bioattivatore POREM può, inoltre, costituire una nuova modalità d’uso per le deiezioni avicole, in generale molto difficili da smaltire correttamente e che invece in questa maniera diventano un sottoprodotto agroindustriale riutilizzabile.